
C’è qualcosa in un paio di Tod’s che non si può spiegare solo parlando di scarpe. È quella sensazione che hai quando indossi qualcosa che sa già chi sei. Comfort, qualità, tradizione: tre parole che raccontano la storia di un brand che ha saputo trasformare la sapienza artigiana italiana in un simbolo globale di lusso discreto. Tod’s non urla. Non segue la moda, la crea. E lo fa con quel tocco unico fatto di pellami scelti, dettagli invisibili e una filosofia che mette al centro la mano dell’artigiano.
Da piccola realtà marchigiana a nome internazionale
Tutto parte negli anni ’20, quando Filippo Della Valle apre un piccolo laboratorio di calzature nelle Marche. È qui che nasce un’idea semplice ma potentissima: creare scarpe belle, comode e fatte per durare. Ma è il nipote Diego Della Valle a trasformare quel sogno in un’impresa. Negli anni ’70, Diego intuisce che l’eleganza può essere anche informale, e crea un prodotto che ancora oggi definisce il DNA del brand: il Gommino. Una scarpa da guida, leggera e flessibile, con oltre 130 piccoli “bottoni” in gomma sotto la suola. Minimal ma sofisticata, è un simbolo silenzioso di status.
Quando il Made in Italy conquista il mondo
Negli anni ’90 Tod’s esplode. La formula è chiara: materiali pregiati, lavorazione artigianale, estetica senza tempo. Ma è anche una questione di stile di vita. Chi indossa Tod’s sceglie il comfort, sì, ma con classe. Non ostenta, racconta. Le campagne pubblicitarie iniziano a parlare un linguaggio nuovo, fatto di silenzi, dettagli e gesti. Il brand conquista la fiducia di icone internazionali: da Lady Diana a Gianni Agnelli, da Gwyneth Paltrow a Leonardo DiCaprio. Non è solo moda, è attitudine.


Un universo fatto di pelle e visione
Col tempo, Tod’s si allarga. Arrivano le borse, i piccoli accessori, l’abbigliamento. Tutto segue la stessa regola aurea: meno è meglio, ma il meno deve essere perfetto. L’estetica è essenziale, neutra, altamente riconoscibile. I colori sono quelli della natura: cammello, cuoio, sabbia, nero. Nessuna stampa eccessiva, nessuna forma estrema. Ma dietro questa apparente semplicità c’è una macchina creativa fatta di maestranze che lavorano ogni pezzo come fosse unico. Ogni scarpa richiede fino a 100 passaggi manuali. Non è solo marketing: è un approccio reale e quotidiano.
Tra heritage e futuro
Oggi Tod’s continua a mantenere saldo il legame con la propria identità, ma con uno sguardo aperto sul mondo. Le collaborazioni con designer e creativi emergenti, le capsule collection, l’attenzione alla sostenibilità: tutto parla di una evoluzione coerente, senza strappi. L’artigianalità non è un vezzo nostalgico, ma una scelta strategica. In un’epoca di fast fashion e produzioni seriali, Tod’s rappresenta una dichiarazione chiara: il vero lusso è nel tempo, nella cura, nei materiali che invecchiano bene.
Conclusione
La storia di Tod’s non è solo quella di un marchio di moda. È il racconto di un’idea che ha attraversato decenni senza mai perdere la rotta. Un’idea fatta di mani che cuciono, di pelle che respira, di uno stile che non ha bisogno di cambiare per farsi notare.
Tod’s è per chi ama la bellezza che dura, per chi cerca pezzi che vivano con te, non solo nella stagione.